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KINGS CANYON , ULURU E KATA TJUTA : I TRE MONTI DELL’OUTBACK AUSTRALIANO INVIDIOSI L’UNO DELL’ALTRO

Se cerchiamo su internet possiamo trovare migliaia di articoli che scrivono di questi tre monti, migliaia che danno suggerimenti su cosa sono, come raggiungerli e perche’ è importante visitarli. Si ok, ma nessuno ha mai pensato alla sensibilizzazione di questi poveri monti, che tutti i giorni per migliaia di anni si trovano circondati da turisti ,calpestando ogni posto sacro scattando fotografie e scalando anche luoghi proibiti

Iniziamo a capire cosa sono:

Kings canyon:IMG_4997

situato nel Centro Rosso dell’Australia, lontano da Alice Springs, a 250 km da Uluru (Ayers Rock), lontano dalle principali attrazioni del centro Australia. La popolarità di questo parco continua a crescere tra le mete visitate nel centro Australia, ma i numeri sono ancora piccoli, soprattutto comparati all’immensità e spettacolarità di questo canyon, denominato Kings Canyon. Si tende ad escludere la visita di questo sito in favore di altri, e comunque in considerazione dei pochi giorni che si possono avere durante una vacanza.

Kata Tjuta:

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Kata Tjuṯa, conosciuto anche come Monte Olga (Mount Olga) o Monti Olgas (e colloquialmente come The Olgas), è una grande formazione rocciosa situata nel Parco nazionale Uluru-Kata Tjuta, 465 chilometri a sudovest di Alice Springs, nel Territorio del Nord, in Australia. Kata Tjuṯa si estende per oltre 21 chilometri quadrati e rappresenta uno dei siti più turistici dell’Australia, insieme al vicino monolito Uluru/Ayers Rock, che si trova a 25 chilometri di distanza.

La formazione rocciosa comprende 36 “cupole” (oggi ridottesi a 28) costituite di un misto di tre distinti materiali: granito, basalto e scisto. Il monte più alto è quello che dà il nome a tutto il gruppo: Mount Olga, alto 545 metri (quasi 200 in più di Uluru).

Monte Uluru:

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Uluru (chiamato in inglese Ayers Rock) è il più imponente massiccio roccioso dell’outback australiano. Circondato dalla superficie completamente piana del bush, Uluru è visibile da decine di chilometri di distanza ed è celebre per la sua intensa colorazione rossa, che muta in maniera spettacolare (dall’ocra, all’oro, al bronzo, al viola) in funzione dell’ora del giorno e della stagione; caratteristiche che ne fanno una delle icone dell’Australia. La superficie, che da lontano appare quasi completamente liscia, rivela avvicinandosi molte sorgenti, pozze, caverne, peculiari fenomeni erosivi e antichi dipinti.

RIFLESSIONE:

dunque questi tre monti uno vicino all’altro, Kings canyon a 250 km ma pur sempre vicino visto le dimensioni dell’Australia sono li da migliaia di anni ad essere circondati da migliaia di persone che scattano, scalano anche se è proibito, ogni singolo granulo di terra, perche’ ovviamente è logico, il “turista” spende per andare in mezzo al deserto e sicuramente non può perdersi l’occasione di scalare andando contro le tradizioni aborigene oppure fotografare un punto sacro dell’Uluru. Pensandola in maniera “fantasy” mi viene solo in mente una breve vignetta con parlata toscana ,cioè la mia, fatta fra questi tre monti mentre vedevo turisti farsi fotografie, facendo trekking sputando per terra sudore e saliva.

Uluru:

boia che palle sti turisti un mi rispettano proprio, i bello che c’è anche scritto, non fotografammi questa parte glie’ sacra! , e lui piccolo misero cinese i che fa’? e mi fotografa lo stesso, ora tu lo vedi vo a casa sua, gli entro in bagno mentre si fa la doccia e gli fotografo i pipi vai!

Kata tjuta:

sfava… anche oggi e passo la giornata da me, e vanno tutti a vedere qui ciccione dell’uluru, ma i che c’avra’ di bello , guarda me son tutto ondulato e curvato, o che un vi garbo di più di lui?

Kings canyon:

c’è nessuno?? Ooooh io son qua da me, ma ndo sono gli sceriffi a proteggemmi? Boia qui la gente fa come gli pare, viene, mi scala, mi spezza qualche pezzo per portarlo a casa e nessuno mi caha, accidenta ai mondo che m’ha messo accanto a quell’altri due, se fossi stato piu’ in culo tu vedevi come mi davano più importanza, e mi ci facevano tutti quei resorte che hanno fatto accanto a quell’Atri du monti!

E’ una maniera sarcastica, un momento passato da solo in mezzo al sole dove mi sono divertito a scrivere questa piccola vignetta nel vedere come davvero stanno le cose, ma purtroppo e’ davvero così, molta gente non rispetta il posto che visita, scatta due fotografie senza nemmeno meditare sul luogo in cui e’, pensando di poter fare quello che vuole.

Se per caso vi trovate a visitare questi tre monti, rispettateli e mettetevi per un istante davanti a loro chiudendo gli occhi ascoltando l’energia che emanano.

viaggiando ho imparato che prima devi rispettare la terra che calpesti, poi tutto il resto. Molti luoghi sono sacri e non sai a cosa puoi andare incontro, a chi crede nella sfortuna o a chi crede in maledizioni per intenderci.

Cosa interessante:

Kata Tjuṯa in lingua Pitjantjajara significa “molte teste”. Il sito è ritenuto sacro dalle popolazioni aborigene, esattamente come lo è Uluru. I Pitjantjatjara e gli Yankunytjatjara chiamano i turisti che vanno a visitare Uluru e i Kata Tjuṯa minga tjuṯa, che significa “formiche”, così da descrivere l’immagine che danno mentre dalla cima di queste formazioni.

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