ITALIANBACKPACKER

Chi ha una vita spirituale vive meglio?

Mi sono sempre chiesta, chi ha una vita spirituale vive meglio rispetto a chi non coltiva la propria spiritualità? Se ripenso alla me di qualche anno fa, con totale sfiducia verso le religioni e nessun contatto con alcuna forma di spiritualità, ero molto più triste nei confronti della vita. Ogni avvenimento mi travolgeva, e avevo ben poche risorse e strumenti personali per reagire al meglio, nonostante il mio ottimismo.

Le cose avvenivano e non riuscivo a trovare spiegazioni che mi soddisfacessero. Nel momento in cui ho iniziato a guardarmi dentro, mettere in discussione la percezione “razionale” della realtà e confrontarmi con altre visioni, è nato un percorso di crescita. Una crescita interiore che mi porta ogni giorno a “vedere oltre”, abbandonare pregiudizi, esplorare nuove realtà.

Sento una maggior connessione con me stessa, ma anche con gli altri e tutto ciò che mi circonda, animato e inanimato.

Perciò ho voluto approfondire: coltivare una vita spirituale, fa vivere meglio?

Cos’è la spiritualità?

La parola spiritualità comprende diverse sfumature e sfaccettature. Non esiste un unico modo per approcciarsi ad essa. Cercherò di spiegare al meglio, ma se vorrai approfondire, ti consiglio di leggere questo articolo sulle 4 interpretazioni della parola spiritualità.

Come si spiega in questo articolo, possiamo attribuire alla spiritualità diversi concetti. La prima interpretazione possibile è che, nel momento in cui ogni essere umano ha diversi tipi di intelligenze (teoria delle intelligenze multiple) la spiritualità è il livello più alto di coscienza con cui percepiamo tali intelligenze. Quindi, l’abilità di connettersi con gli altri, in uno stato di coscienza spirituale si tramuta in amore universale.

Oppure la spiritualità è vista come un tipo di intelligenza a sé stante, o ancora, come un particolare stato di coscienza rispetto ad altri più facilmente raggiungibili.

Tutte queste visioni hanno uguale valore e il segreto potrebbe essere includerle tutte nel proprio percorso, ricercando l’approccio che più sentiamo nostro. Perciò la spiritualità è una scelta attiva in realtà, al di là di una propria predisposizione. Ogni persona può adottare atteggiamenti che accrescono il proprio spirito.

La spiritualità è quindi una ricerca che porta a soddisfare le esigenze del nostro Spirito. Una ricerca che può comprendere diverse realtà spirituali, che possono essere di natura religiosa o filosofica, e simili.

Essere spirituali significa essere religiosi?

Spesso si pensa alle persone spirituali come persone religiose. Ma ricordiamo che la religione, qualsiasi essa sia, è solo uno dei modi per vivere un percorso spirituale.

Non è detto che una persona spirituale sia per forza religiosa, e una persona religiosa non è necessariamente spirituale. La religione è solo una via per raggiungere determinate risposte e un atteggiamento migliore verso la vita, ma non è l’unica.

Lo psicologo Anthony Jack in un discorso TED ha spiegato come sia scientificamente provato che chi ha fede ha una qualità di vita migliore, grazie alla miglior gestione delle emozioni e un’alta intelligenza emotiva. Qualsiasi religione ha delle fondamenta positive, che incoraggiano all’amore, alla pace. Avere fede porta ad accrescere l’empatia, ad abbandonare il controllo, all’accettazione e alla gratitudine. Questo atteggiamento, nelle ricerche di Jack, aiuta le persone con un pensiero analitico-razionale, tendenti al perfezionismo e controllo, a vivere con meno stress, favorendo lo sviluppo di altre qualità.

Ma non è necessario abbracciare una religione o più per intraprendere un percorso spirituale. L’importante è la ricerca di ciò che ci fa stare meglio.

Sempre più persone abbracciano diverse discipline e filosofie che le aiutano a trovare abbondanza e gratitudine in ogni situazione, fanno esperienza che le fanno sentire parte di qualcosa di più grande, parte di un tutto.

Anche abbracciare un “codice morale” basato sui valori più importanti permette di accrescere la propria spiritualità.

Tutto ciò che ci fa entrare in contatto con la nostra umanità, con la nostra anima, ci permette di conoscerci e abbandonare l’ego, che ci trattiene dal vedere il mondo nel suo insieme più grande, e il posto che noi occupiamo in esso.

Avere una vita spirituale migliora il tuo atteggiamento verso persone e situazioni

Avere una vita spirituale, quindi, consente di sviluppare determinate risorse e strumenti che aiutano ad affrontare meglio gli avvenimenti e le persone che la vita ci pone lungo il cammino.

Leggendo i libri di Antonio, è possibile ad esempio notare la crescita spirituale e la sua ricerca durante i vari viaggi. Con atteggiamento di apertura verso gli altri e nuove esperienze, ha potuto conoscere il movimento Hare Krishna, ad esempio.

Con il suo carattere ed atteggiamento di gentilezza verso le persone, si è aperto a nuove visioni e idee. Grazie al contatto con la natura, ha potuto comprendere lo spazio e il ruolo che occupa nel Mondo.

Tutte queste esperienze hanno permesso un vero e proprio viaggio interiore e una crescita spirituale, che si interseca con le religioni e molto altro.

In ogni libro è evidente il suo percorso di crescita, e “La strada verso casa” in particolare è il simbolo dei due viaggi: fisici, dall’Australia fino a casa, in Italia, e quelli dentro di sé, verso la vera casa: la nostra anima.

scopri i mie libri

antonio Di Guida

spedizioni in 3-5 giorni

dediche personalizzate

sconto su aquisti multipli

pagamenti sicuri

Leggi altri articoli