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Il consumismo ci sta distruggendo, e viaggiare te lo fa capire in pieno.

Viviamo in una società abituata all’eccesso che ogni anno “cambia volto”. Spuntano continuamente nuovi negozi e nuovi locali quasi a ogni angolo di strada, in una famelica e cieca corsa verso il consumismo più sfrenato. Consumismo che siamo portati a considerare sempre più normale, quasi la ovvia conseguenza dell’ “evoluzione della società”. 

Non molto tempo fa in uno dei miei viaggi, capitai in una cittadina che mi fece tornare indietro nel tempo. Uno di quei posti che profumano d’infanzia, di un tempo lontano e ormai perduto, che vive soltanto nei nostri ricordi. Non potei fare a meno di fermarmi a scambiare due chiacchiere con un anziano del posto, mentre alcuni bambini erano intenti a giocare per strada a pochi passi da noi. Qualche anno dopo, per un gioco del destino, mi ritrovai a ripercorrere quella stessa strada che ricordavo perfettamente nella mia memoria. Ma una volta arrivato lì niente era come ricordavo.

Cercai quel chiosco e quella panchina dove mi ero seduto a chiacchierare con quell’anziano signore, ma al loro posto trovai un enorme e grigio palazzo pieno zeppo di negozi. Insegne luminose luccicavano sopra la mia testa e un gran vociare si alzava dagli ingressi di quei negozi che, come le più perfide sirene, ti invitavano ad entrare e a spendere denaro. Vedevo solo lunghe file ai fast food, ragazzi che pur essendo in compagnia erano incollati ai loro smartphone di ultima generazione, tanto che neanche comunicavano fra di loro. Mi sentii smarrito…Dov’era finito quel chiosco in legno? E quei bambini che giocavano per strada? Tutto era improvvisamente cambiato e il luogo vivo nella mia mente era scomparso per sempre. Mi sentivo ingabbiato in una catena di montaggio dove tutto è uguale, freddo, privo di un’anima. 

Ho iniziato a viaggiare zaino in spalla proprio per fuggire da questo tipo di vita e di società

Cercavo uno stile di vita più autentico, libero da tutte quelle cose che non sentivo davvero “mie”. E l’ho trovato. Nel libro “La strada verso casa” in merito al mio viaggio in Asia, viene raccontato proprio questo: il diverso approccio alla vita che questo meraviglioso continente mi ha insegnato ad adottare. Grazie al viaggio e alle esperienze fatte in viaggio sono riuscito a liberarmi dal superfluo e a riconoscere il cieco consumismo come un nemico da affrontare. Il consumismo avanza dirompente nel mondo bruciando tutto ciò che trova davanti al suo cammino e sta a noi riconoscerlo e fermarlo. 

Che cos’è il consumismo e perchè è pericoloso? 

“Sono sempre più facilmente disgustato dal fatto che stiamo vivendo in questa società impegnata a farci spendere più di quanto abbiamo, o più di quanto dovremmo, per cose di cui non abbiamo realmente bisogno o che vogliamo, e che inoltre ci sta uccidendo lentamente mentre ci riempie tutte le discariche e fa cantare sempre meno gli uccelli.” 

JOHN UPDIKE

Se solo pensassimo che negli ultimi trent’anni si è perso il 40% delle tradizioni, usi e costumi nel mondo che invece andrebbero tutelati, forse ci renderemmo conto di quanto il consumismo stia danneggiando il nostro pianeta. Forse è questa la prima grande conseguenza: l’omologazione. Il fatto di sentirci tutti uguali, a cominciare dall’abbigliamento. I vestiti diventano come un’uniforme che portiamo con fierezza per sentirci accettati dalla massa, ma non dicono nulla su chi siamo davvero. Se vesti in maniera diversa, sei un diverso. Se pensi in maniera diversa, sei un diverso. Chi prova a essere sè stesso, è affossato in un mondo di maschere. 

Il consumismo ti spinge a circondarti di oggetti di cui non hai un reale bisogno. Ti fa credere che per essere felice dovrai vestire sempre all’ultima moda e buttare tutte quelle cose ormai superate. Via scarpe perfettamente intatte! il telefonino che funziona ancora bene, ma non è più di ultima generazione! Via tutto ciò che non ti fa apparire come vorresti – o come credi di voler apparire! Anche se non te lo puoi permettere e che anche a costo di chiedere dei prestiti a qualcuno. La cosa interessante è che dopo aver speso i tuoi soldi, dopo quella iniziale sensazione di appagamento, ti sentirai di nuovo perso. Perchè quegli oggetti non danno valore alla tua vita. Quel vuoto tornerà a divorarti da dentro e rimetterà in moto quel circolo vizioso da cui pensi sia impossibile uscire. Ma non è così. 

Il viaggio può rivoluzionare la tua vita. Può aprirti gli occhi e mostrarti la vera realtà che ti circonda. Una realtà bellissima.

Viaggiare cambia il tuo modo di vedere le cose 

La verità è che non hai bisogno di molti oggetti per essere felice. La verità è che hai già tutto ciò che ti serve per goderti la vita: hai un corpo che ti sorregge, un cuore che pompa sangue e che vuole vivere. Ma soprattutto hai voglia di cambiare. Questo è importante, perchè senza la volontà non c’è cambiamento. Mai. 

Viaggiare cambia il tuo modo di vedere le cose. Ti allena a “fare a meno di”. Ti sprona a dare il meglio di te nelle situazioni difficili, superando i tuoi limiti e dimostrandoti che sì: è possibile vivere diversamente. Senza tutte quelle cose che promettevano la tua felicità e che invece ti hanno chiuso in una prigione. Liberarsi dal superfluo è come iniziare un nuovo capitolo del proprio “libro personale”. Significa ricominciare da zero. Aprire la mente. Farsi bastare uno zaino o una valigia in cui stranamente avanza anche spazio per un souvenir! 

Perchè quando sei in viaggio, non hai la possibilità di portare tante cose con te. E nemmeno di comprarne altre. Allora ti arrangi: impari a rattoppare quel paio di jeans rotto, quelle scarpe un po’ bucate per tutti i km che hai percorso, quella borsa scucita. E’ fantastico dare una nuova vita agli oggetti che possediamo già! 

Quindi fai una cosa: parti per quel viaggio che forse stai rimandando da troppo tempo e corri a preparare lo zaino. Forse ci butterai dentro tante cose inutili, ma viaggiando ti renderai conto che potrai farne a meno. E il tuo viaggio sarà più lento, più difficile – forse – ma fidati: avrai le spalle molto più leggere! 

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