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La frontiera come limite geografico o mentale?

A cosa pensi se dico frontiera? Cosa senti?

Il concetto di frontiera origina da quello di Confine.

Il confine è una linea o una zona di separazione e contemporaneamente di contatto tra due aree geografiche naturali; mentre la frontiera è qualunque varco di confine dal quale si possa accedere o uscire da uno Stato, in riferimento a tutti quei punti geografici attraverso i quali possa essere varcata una linea di confine.

Noi essere umani, come specie, abitiamo la terra da solamente 500.000 anni; mentre lei che ci ospita è nata più di 4000 milioni di anni fa. Prima abbiamo scelto come contarle gli anni e dopo come rovinarla. In mezzo però, abbiamo scelto soprattutto che la terra non fosse una cosa di tutti.

Noi esseri umani abbiamo posto dei confini: chiudendoci dentro.

La frontiera non è altro che una barriera politica posta con arroganza su un confine dichiarato proprio, quando invece è di tutti. Porre una frontiera significa dichiararne il possesso materiale e spesso anche militare.

Vedi frontiere in Natura?

E’ importante saper osservare le mappe. Il Planisfero fisico è la rappresentazione più precisa del pianeta terra che si possa trovare. Inquadrando dall’alto il nostro pianeta scopriremo che non esistono frontiere, non esistono confini e non esistono nemmeno barriere. Tutto ciò che vediamo è lì da sempre, come madre natura ha voluto che fosse. Quelle che riteniamo siano barriere naturali, e sulle quali poi successivamente i governi hanno posto i confini, sono solamente angoli e minuzie dell’intero globo terracqueo. Proprio come il nostro corpo, la Terra, presenta escrescenze, parti dure, parti molle, peli, porzioni liquide o infuocate. E’ la rappresentazione ideale del corpo di chi lo abita.

Quando osserviamo i Pirenei posti a confine tra Spagna e Francia, il fiume Rio grande che divide il Messico dagli Stati Uniti o addirittura i Monti Urali che riteniamo assurdamente poter separare due continenti attaccati: stiamo sbagliando.

Non c’è “barriera” che la natura non abbia superato perché creata da lei in quanto amica; non nemica.
L’essere umano fin dall’antichità ha solcato ogni mare, superato ogni montagna e attraversato ogni deserto. E come lui gli animali. Le fantastiche rotte migratorie che muovono il cerchio della natura affinchè ogni specie trovi nutrimento, dagli uccelli ai pesci passando per i mammiferi. La natura ci insegna che abitiamo questo mondo nella medesima parte in cui ci troviamo. E’ tutto a disposizione nostra e noi a disposizione sua.

Il limite, rappresentato dal confine ci rinchiude. Ci fa credere che siamo fatti per abitarne solo una parte. Vivere, mangiare, lavorare come persone che abitano quella porzione. Pensare tutti allo stesso modo perché rinchiusi in un confine in cui si fa così. Perché qualcuno ha scelto così per noi.

E’ il momento di ripensare il concetto di barriera. Se ancora vogliamo credere che esista, allora sarà il caso di valutare la sua accezione nel termine positivo: un ostacolo fisico da superare per poi scorgere una nuova alba ed un nuovo tramonto. Qualcosa di diverso. Lontano o vicino che sia.

Frontiera significa rifiutare il diverso in quanto sbagliato. Chiudersi e proteggersi. Ma questo non è quanto comandato dalla natura che ha dettato una sola legge: qui siamo tutti uguali perché questo posto è di tutti allo stesso modo.

Viaggia più forte dei confini

Allora viaggia. Viaggia più in là dell’idea di spazio e di tempo. Esplora, osserva, meravigliati.

Lasciati indietro le barriere, abbatti i muri, supera ogni linea di demarcazione. La bussola del tuo cuore troverà il Nord, sorgerai ad Est e ad Ovest troverai riposo una volta calato il sole. Non dimenticare il Sud del mondo, dove imparerai a convivere con le tue paure.

Il viaggio è quel luogo metafisico dove assolutamente le frontiere non esistono, nonostante ci venga imposto di formulare Passaporti, ottenere visti o permessi di soggiorno; proprio perché le abbattiamo con il nostro pellegrinare. Libero, come tutto deve essere.

Con l’augurio che la comunità umana possa ricongiungersi nelle differenze tra culture e non nelle somiglianze.

“Molto disorientati ci incamminiamo verso la frontiera. Al nostro turno presentiamo all’agente il passaporto e il foglietto rilasciato precedentemente. Cos’è questo? Mi chiede.

Me lo hanno dato quando ho pagato la tassa di duecento baht. Ci hanno detto che dovevamo consegnarlo a voi.

No ragazzo, è una truffa. Non c’è nessuna tassa da pagare.”

Antonio Di Guida, La strada verso casa.

Fotografia dell’articolo, scattata da Antonio Di Guida a Tijuana

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