E se invece del prezzo, i cartellini dei prodotti venduti, riportassero le ore che dobbiamo passare a lavorare per poterci comprare quel determinato articolo, cosa succederebbe secondo voi?
Sono certo che i grandi mercati globali crollerebbero. Non risponderemmo più ad una domanda in continua crescita dalle grandi industrie.
Molte persone riescono a stento ad arrivare a fine mese con qualche soldo da parte, alcuni di loro, si lamentano con la tipica frase:
“non ho soldi per poter vivere la vita che vorrei”.
Ti accorgi però che l’ultimo modello del telefono è nelle loro mani. Che preferiscono spendere soldi per guidare un’automobile con molta comodità, invece di prendere dei mezzi pubblici oppure una bicicletta.
Ci si lamenta di non avere i soldi per poter vivere la vita che vogliamo, ma allo stesso tempo, compriamo tante di quelle cose insignificanti per noi stessi che non ce ne accorgiamo.
Mi ricordo quando camminavo per le strade di Bangkok, stavo attraversando l’Asia zaino in spalla, (il mio ultimo libro “La strada verso casa”, parla proprio di questo viaggio) e mi accorgevo sempre di più di quanto l’essere umano è dipendente dal comprare oggetti inutili e voler stare al passo con la moda.
Casa è quel luogo felice e complesso che vive dentro di noi…
Antonio Di Guida
Facciamo un esempio più pratico:
Prendi uno stipendio di 1.500 euro mensili, dividilo per 18 giorni mensili di lavoro e poi di 8 ore di lavoro al giorno, il guadagno sarà di circa 10 euro l’ora.
Adesso rifletti bene, inserisci anche il tragitto per andare a lavorare e un’altra ora per la pausa pranzo, ti rimarranno ancora meno, circa 8 euro.
Adesso che hai riflettuto su quanto guadagni mentre lavori, rifletti su ogni oggetto che ti circonda e che hai comprato; inizia a riflettere su quello che è davvero necessario per te e su quello che hai comprato seguendo una moda, oppure perché ti sei voluto togliere uno sfizio o, ancora peggio, la pubblicità che è passata nelle televisioni ti ha intrappolato nel comprare quell’oggetto.
È vero, ognuno di noi ha bisogno dei propri comfort e di soddisfare i propri vizi per poter vivere serenamente, ma non è così che si vive felici. Non dobbiamo comprare oggetti al fine di riempire i nostri vuoti interni. Dobbiamo staccare questa catena, siamo imprigionati da un modo di vivere che porta solo ad essere schiavi di una sensazione di benessere temporaneo. Basti pensare anche alle vacanze. Lavoriamo per un anno intero mettendo da parte dei soldi per poter andare in vacanza e poterci riposare per il duro lavoro svolto, finendo gran parte dei soldi messi da parte.
E così gli anni passano e l’unica cosa che ottieni, è una serie di vacanze di qualche settimana fatte qua e là per il mondo, non godendole nemmeno a pieno visto che si ha sempre il pensiero che quel momento di felicità, prima o poi finirà.
Con il passare del tempo avremo un modello sempre nuovo di televisore, di vestiti e automobile e ci accorgeremo che per anni, abbiamo lavorato e guadagnato dei soldi, per poter vivere al passo con gli altri e mai con noi stessi.
Quello che dobbiamo fare, è investire il nostro denaro (inteso come tempo) in cose che col lungo andare, ci porteranno una crescita personale e non saranno buttate.
Quando vivevo in Australia ho smesso di fumare tabacco, mi accorsi che un pacchetto che costava circa 20 dollari, era un’ora del mio tempo.
Mentre spalavo la terra sotto il sole cocente, mi ripetevo di ricordarmi che quel dolore fisico che sentivo, non doveva assolutamente servire ad un bene di seconda necessità.
E grazie a questa riflessione, iniziai a dare importanza al mio tempo, e soprattutto a paragonare quello che compravo, in ore di lavoro.
La verità è che oggi non riusciamo più a stare al passo con il progresso, a volte ci fanno sentire a disagio perché non siamo al passo con la società. Siamo abituati a comprare, accumulare e infine buttare.
Poche sono le persone che si avvicinano al riciclare, e poche sono le persone che si limitano a comprare solo ciò che è strettamente necessario per poter vivere serenamente.
Le persone comprano, comprano, comprano, senza chiedersi da dove provenga un certo prodotto o che storia ci sia dietro; scoprirebbero anche un mondo di bambini schiavizzati, obbligati a lavorare giorno e notte per cucire un vestito che, dopo un paio di stagioni, quel bene sarà passato di moda.
Se iniziassimo a comprare i beni consapevolmente, oltre che fare un bene a noi stessi, lo faremmo al mondo intero e all’umanità.
Questa riflessione, è stata fatta anche dal grande Pepe Mujica, una grande persona che stimo molto.