A volte capita di pensare, mentre si è completamente o per la maggior parte insoddisfatti della propria vita, di andarsene dall’altro capo del mondo per dimenticare ogni problema a casa. Viaggiare per fuggire però, per quanto possa sembrare romanzesco, non è la soluzione ideale se odi la tua vita.
Viaggiare con lo scopo di lasciarsi tutto dietro alle spalle può dare un senso di libertà, di nuovo inizio. E per i primi tempi è senz’altro così. Purtroppo però, per quanto i viaggi siano utili, non fanno miracoli se non siamo noi a trarre il meglio da queste esperienze.
Si può dire che si viaggia per il piacere della scoperta, esteriore ma anche interiore, ma molte persone viaggiano per l’esigenza di fuggire dall’insoddisfazione, ritrovandosi però nel giro di poco con gli stessi problemi di prima.
Viaggiare per fuggire: funziona davvero?
Mettiamola in questo modo: se odi il tuo lavoro nel tuo paese d’origine, e vai dall’altra parte del mondo per fare lo stesso lavoro, anche se pagato di più, è molto probabile che dopo l’adrenalina iniziale ricomincerai a odiare di nuovo la tua vita.
Se non ami la tua routine a casa, e inizi a viaggiare ma finisci per avere la stessa routine, poco importa se avrai una bella vista e persone nuove davanti a te. E ancora, se hai problemi con delle persone a casa, è sicuro che gli stessi problemi ti capiteranno ancora con persone diverse dall’altro capo del mondo.
Cosa sto cercando di dirti? Che noi abbiamo il potere di co-creare la nostra realtà.
Dovunque tu sia, a casa o in viaggio, puoi plasmare la tua realtà, le tue esperienze.
Hai il potere di decidere quali relazioni coltivare e quali lasciare andare; puoi reinventarti, rischiare, migliorare le tue situazioni, il lavoro, come impieghi il tuo tempo.
Per cambiare, non hai bisogno di andare dall’altra parte del mondo. Lo puoi fare iniziando dalle piccole cose che fai ogni giorno.
A volte però, viaggiare può essere un ottimo modo per uscire dalla propria comfort zone e imparare cose nuove di sé. Perciò può essere la spinta necessaria per poter cambiare la propria vita in meglio! Ma ciò non accadrà se non sarai pronto ad affrontare contro ciò che combatti o ciò che detesti. Insomma, i problemi non spariranno magicamente, ma il viaggio può fornirti strumenti necessari per cambiare la tua realtà.
Trarre il meglio da un viaggio-fuga
Viaggiare per fuggire, per quanto molte persone condannino questa scelta, non credo sia di per sé sbagliata o totalmente inutile.
I problemi non risolti te li porti dietro, questo è vero. Tuttavia, il viaggio può aiutare ad allargare le proprie vedute. Permette (se te lo concedi) di cambiare prospettiva.
Ci sono tanti viaggiatori che si sono trasferiti dall’altra parte del mondo per cambiare vita, per poi ritrovarsi con le stesse dinamiche che odiavano. Ma se non avessero iniziato a viaggiare, molto probabilmente non si sarebbero mai resi conto pienamente di aver bisogno di fare un cambio radicale.
Leggendo i libri di Antonio Di Guida, si può capire come fare buon uso di un viaggio-fuga. Tutti i suoi viaggi iniziano un po’ con la voglia di fare nuove esperienze, ma anche per abbandonare uno stile di vita che non gli appartiene. Nel libro “La strada verso casa”, Antonio spiega la sua decisione di andare in Australia per lavorare e fare nuove esperienze, per scappare dall’Italia, che non aveva nulla da offrirgli. Questa esperienza, con i suoi alti e bassi, lo ha portato ad avere più consapevolezza di sé e delle sue scelte, e agire di conseguenza.
Viaggiare per fuggire, in questo caso, ha portato i suoi frutti. Perciò per trarre il meglio da un viaggio-fuga occorre prestare attenzione a quali sono le dinamiche che si presentano, gli errori che commettiamo più spesso, le nostre abitudini, e essere pronti ad agire per cambiare.
Un viaggio dovrebbe portare ad un cambiamento, non per forza straordinario.
Ecco perché il viaggio è una risorsa incredibile per la propria crescita, ma solo se lo si affronta con il giusto mindset.
Fotografia scattata da Antonio Di Guida in Guatemala