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I FILM CHE HANNO INFLUENZATO LA MIA VITA PER SEMPRE invogliandomi a viaggiare








Latcho Drom


è un film documentario del 1993 diretto da Tony Gatlif. Il titolo può essere tradotto in italiano con l’espressione buon viaggio. Fu presentato nella sezione Un Certain Regard del 46º Festival di Cannes. [1]Tra musiche e danze il film racconta il lungo percorso che dall’anno 1000 (circa) alla fine del 1900 il popolo romha intrapreso dal nord dell’India fino alla Spagna e la relativa evoluzione musicale che, raccogliendo tradizioni le culturali con cui si viene a confrontare, trasforma la musica, sfociando, alla fine, nel flamenco.








Captain Fantastic


un film del 2016 scritto e diretto da Matt Ross.
Protagonista del film è Viggo Mortensen, che interpreta il ruolo di un padre fuori dagli schemi che ha vissuto in isolamento con la sua famiglia per oltre un decennio, lontano dalla moderna e consumistica società.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2016, per poi essere proiettato nella sezione Un Certain Regard al Festival di Cannes 2016, dove ha vinto il premio per la miglior regia. Nel corso del 2016 ha ottenuto diversi riconoscimenti.
Nei boschi della costa nord occidentale degli Stati Uniti (nello Stato di Washington), Ben Cash vive con la propria famiglia, lontano da ogni forma di civiltà, cacciando, coltivando e vivendo di piccolo artigianato che scambia con un negoziante della cittadina più vicina. Ben cerca di crescere i suoi figli nel migliore dei modi, preparandoli fisicamente e intellettualmente alle difficoltà che potrebbero forse un giorno incontrare nella vita, infondendo in essi attraverso un rigoroso allenamento fisico e mentale una connessione primordiale con la natura. Visto che altre famiglie festeggiano di consueto ogni anno il Natale, la famiglia Cash festeggia la “Giornata di Noam Chomsky”, perché Ben non vuole che i suoi figli credano in un “personaggio di fantasia amato dai cristiani”, ma in un personaggio reale che ha fatto tanto per la cultura. Il risultato della loro educazione sarà quello che i bambini leggeranno Middlemarch, sapranno a memoria gli emendamenti della costituzione americana e discuteranno sul marxismo.


La madre dei ragazzi, Leslie è lontana dalla famiglia da diversi mesi per curare un disturbo bipolare dell’umoredi cui soffre a seguito della nascita del suo primo figlio. Quando giunge la notizia che la donna si è suicidata, questa tragedia colpisce l’intera famiglia e Ben è costretto, suo malgrado, a lasciare la vita che si era creato nei boschi per affrontare il mondo della realtà, fatto di pericoli ed emozioni che i suoi figli non conoscono. La famiglia Cash sale sul loro personale scuolabus di colore blu, chiamato Steve, e intraprende un lungo viaggio verso il Nuovo Messico per assistere al funerale della madre, nonostante l’opposizione del padre di Leslie. I Cash intendono rispettare le ultime volontà della madre, che in quanto di fede buddista voleva essere cremata, con le ceneri sparse nello scarico di un bagno pubblico.
Ben e i figli si ritrovano a viaggiare nella società moderna e i ragazzi mostrano delle difficoltà a muoversi nel mondo reale costellato di materialismo e spreco tipico della cultura americana contemporanea. Durante il loro viaggio si fermano a casa della sorella di Ben, Harper e di suo marito Dave. Molto presto Ben e sua sorella si scontrano per i diversi metodi di educare i figli, cercando di dimostrare la superiorità del suo programma educativo, mentre i figli di Harper sono più concentrati sui loro telefoni smartphone e sui programmi di videogiochi e sparatutto.
Arrivati nel Nuovo Messico, i Cash irrompono al funerale di Leslie per cercare di far rispettare le ultime volontà della donna, ma Ben si scontra con il suocero Jack. Alcuni dei figli iniziano a dubitare dei metodi educativi del padre e accusano l’uomo di aver contribuito all’esaurimento della madre. Il maggiore dei figli, Bo, grazie al supporto della madre, fa richiesta a prestigiose università, quali Harvard, Yale, Stanford, Princeton, Brown e MIT, per avere un’educazione tradizionale e scoprire il mondo al di fuori dei libri imposti dal padre. Ben si ritrova quindi a riesaminare la sua idea di libertà e il significato di essere un genitore, lasciando così i bambini ai suoi suoceri e ricominciando una nuova vita.
I figli però decidono di stare al fianco del padre ed insieme trafugano il corpo della madre dal cimitero, per rispettare le sue ultime volontà. I componenti della famiglia bruciano il corpo della donna su una pira funeraria di legno, cantando e ballando Sweet Child O’ Mine, per poi gettare le sue ceneri nei bagni dell’aeroporto. Bo parte poi per un viaggio solitario alla scoperta del mondo, mentre il resto della famiglia Cash si trasferisce in una fattoria e i ragazzi iniziano così a frequentare regolarmente la scuola, dopo che Ben ha riconsiderato le proprie ideologie.

il pianeta verde


(La Belle Verte) è un film del 1996 diretto da Coline Serreau.
Il film tratta, con una chiave umoristica e usando l’espediente comico dell’esternalità, i problemi del mondo occidentale: la frenesia, l’abuso di comando, l’inquinamento ed il consumo selvaggio delle risorse naturali e degli spazi.
Il Pianeta Verde è un pianeta lontano e sconosciuto ai terrestri, dove le persone che lo abitano vivono la loro esistenza in armonia con sé stessi e con la natura. Anche gli abitanti di questo pianeta sono passati per l’era industriale (nel film è definita preistoria), ma dopo averne saggiato la decadenza, hanno preferito abbattere gerarchie, industrie, sopprimere la moneta e tutto ciò che rappresentava l’epoca dello sfruttamento.
Come ogni anno, sul pianeta viene convocata un’assemblea plenaria, l’ordine del giorno è inviare qualcuno sulla Terra per controllare a che punto sia arrivato il processo evolutivo. I racconti dei più anziani, sul pianeta si vive ben oltre i 250 anni, parlano dell’era napoleonica, caratterizzata da guerre e da manie espansionistiche e nessuno sembra volersi offrire volontario per la spedizione sul pianeta azzurro.
Mila si offre volontaria per il viaggio, portando con sé il segreto delle sue origini: sua madre era una terrestre. Calata nella Parigi di metà anni novanta, Mila si ritrova disorientata a causa delle indicazioni che gli anziani le hanno dato prima di partire: vestita con abiti stile “Impero”, dà vita ad una serie di primi, comici, approcci con il popolo parigino. Scopre che ancora la moneta viene ancora utilizzata e che la loro vita è basata sul consumismo. Assaggia l’acqua e il cibo del luogo, ma sono nocivi per lei poiché in città queste fonti di sostentamento sono rispettivamente inquinate e insalubri. Inoltre riconosce alcuni abitanti del pianeta verdeapprodati e morti sulla Terra (Gesù e Bach). Dopo avere scambiato i suoi abiti con un’altra donna, scopre dove sono tenuti i neonati che le permettono di “ricaricarsi”. Nell’Hôpital Cochin di Parigi, si ricarica attraverso un neonato e incontra Max (Vincent Lindon), primario del reparto che lei sconnette, con cui intrattiene un rapporto mutuale. Il neonato, abbandonato dai genitori, viene adottato dall’infermiera Masha e sua sorella Sonia; egli viene ribattezzato con il nome di Teodoro. Max, sconnesso, permette a Mila di vivere nel suo appartamento e qui scopre che il medico ha una vita matrimoniale infelice. Mila risolve così la sua vita coniugale e ristabilisce la comunicazione in famiglia, buttando la televisione in strada.
I figli di Mila, Mesaje e Mesaul, provano a raggiungerla dal pianeta verde, ma sono finiti per errore nel deserto australiano dove entrano in contatto con gli aborigeni. Essi si rivelano ospitali come gli abitanti del Pianeta Verde. Con la sconnessione di lavoratori dell’aeroporto, i due ragazzi riescono ad ottenere un biglietto aereo e a raggiungere la madre a Parigi. Spiegata la storia della propria civiltà, salutano Max e la sua famiglia e gli abitanti del Pianeta Verde tornano a casa, portando con sé Masha e Sonia, di cui i figli di Mila si sono innamorati e il neonato Teodoro.

Vado a scuola


Il film documenta le sfide quotidiane che devono vivere ogni giorno quattro bambini (Zahira in Marocco, Jackson in Kenya, Carlito in Argentina in una città Patagonia e Samuel in India) per raggiungere le loro scuole.
Spinti dal desiderio di conoscenza e la speranza di un futuro migliore affrontano con difficoltà le avversità dell’ambiente che li circonda. Jackson, 11 anni, percorre ogni giorno quindici chilometri nella savana tra animali selvatici. Zahira, 11, sulle aspre montagne dell’Atlante marocchino cammina per una giornata intera per raggiungere la scuola. Samuel, 13, percorre quotidianamente sulla sedia a rotelle, accompagnato dai due fratellini, 4 chilometri di strada sabbiosa, fiumi e mangrovie. Carlos, 11, attraversa a cavallo le pianure della Patagonia per coprire i diciotto chilometri che lo separano dalla scuola.La maggior parte delle donne non sa leggere e scrivere. I bambini dovevano procurarsi il cibo attraverso la caccia. Le bambine stanno per realizzare il loro sogno: imparare a leggere a scrivere, ad avere un lavoro e diventare donne indipendenti e promotrici di sviluppo.

Into the wild


Christopher McCandless è un giovane americano benestante: subito dopo la laurea in scienze socialiall’Università Emory nel 1990, decide di donare i suoi risparmi all’Oxfam e di abbandonare amici e famiglia per sfuggire ad una società consumista e capitalista nella quale non riesce più a vivere. La sua inquietudine, in parte dovuta al cattivo rapporto con la famiglia e in parte alle letture di autori anticonformisti come Thoreau e London, lo porta a viaggiare a piedi per due anni negli Stati Uniti e nel Messico del nord, con lo pseudonimo di Alexander Supertramp.








Durante il suo lungo viaggio verso l’Alaska incontrerà sulla sua strada diversi personaggi: Jan e Rainey, una coppia hippie; Wayne Westerberg, un giovane trebbiatore del Dakota del Sud; Tracy, una giovane cantautricehippie, e Ron, un anziano veterano scontroso, chiuso nei suoi ricordi; tutti personaggi a cui cambierà la vita con il suo messaggio di libertà e amore fraterno, e dai quali riceverà la formazione necessaria per affrontare le immense terre dell’Alaska. Qui trova la natura selvaggia ed incontaminata che, con il passare del tempo, lo porta ad uno stato di felicità interiore, da cui viene pervaso.
In Alaska, Christopher vive cibandosi di selvaggina e di bacche. Dopo non essere riuscito a evitare che la carne di un alce che aveva cacciato per l’inverno venisse consumata dagli insetti, sarà proprio una bacca a condurlo alla morte: Chris, divorato dalla fame, mangia i velenosi frutti di una pianta selvatica erroneamente scambiati per commestibili, che gli causeranno, dopo pochi giorni, la morte. Durante la lunga agonia, in cui non riesce a cercare aiuto, essendo completamente isolato, scriverà su uno dei libri che era solito leggere “Happiness is only real when shared”: la felicità è autentica solo se condivisa.

Tracks


Tracks – Attraverso il deserto (Tracks) è un film del 2013 diretto da John Curran con protagonista Mia Wasikowska. Il film è tratto dal libro autobiografico Orme (Tracks), che racconta la vera storia di Robyn Davidson, che nel 1977 attraversò il deserto australiano.

Nel 1977 Robyn Davidson attraversa il deserto australiano per 2.700 km, partendo da Alice Springs fino ad arrivare all’Oceano Indiano, con la sola compagnia di quattro dromedari ed il suo fedele cane. Seguita saltuariamente dal fotografo Rick Smolan della National Geographic, Robyn affronta un lungo viaggio prevalentemente solitario durante il quale si scontra con avversità sia fisiche che emotive accompagnata da angosciosi ricordi infantili che le danno la forza di superare il dolore con la fatica e la volontà imposta dal deserto.

On the Road


è un film del 2012 diretto da Walter Salles, adattamento del romanzo di Jack Kerouac Sulla strada (On the Road).
Protagonisti del film sono Garrett Hedlund e Sam Riley, che interpretano rispettivamente Dean Moriarty e Sal Paradise. La storia si basa sugli anni che Kerouac trascorse viaggiando attraverso gli Stati Uniti con il suo amico Neal Cassady e altri personaggi che sarebbero diventate figure di spicco della Beat Generation, tra cui William S. Burroughs e Allen Ginsberg.
Un viaggio nell’America del dopoguerra al ritmo della musica jazz, alla continua ricerca di un nuovo stile di vita, puro e folle. Dean Moriarty e Sal Paradise, fraterni amici, intraprendono un lunghissimo viaggio per gli Stati Uniti da est a ovest. Senza soldi, senza meta, percorrono le strade vivendo di quello che trovano, incontrando le più stravaganti e folli persone. Tra amori, amicizie e rancori questa esperienza stupisce ed emoziona, facendo riscoprire la bellezza della semplicità e della spensieratezza. Solo vita selvaggia e pura.

 






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