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Viaggiare in India porta ad intraprende un viaggio dentro noi stessi…

Questa è La storia di Dade. Un ragazzo Italiano che dopo diversi anni trascorsi viaggiando in Australia, Nuova Zelanda e Asia, ha deciso di fermarsi in una terra sacra e unica dove antichità e modernità convivono in armonia.

“L’ India mi ha avvolto col suo fascino e la sua miriade di diversità, culture, storie e contraddizioni. Negli ultimi cinque anni ho trascorso la maggior parte della mia vita tra viaggi di scoperta, periodi di ricerca e pratica.”

In questo viaggio attraverso l’India, molte erano le domande che emergevano, e col giusto tempo, anche le risposte iniziarono ad apparire…

“Ritengo l’India una nazione davvero evoluta spiritualmente, in grado di accettare diversità religiose e in grado di mantenere culto e forti tradizioni. La presenza del Divino in India è nel quotidiano, incessanti preghiere nei templi e nelle case di ogni famiglia si possono udire a qualsiasi ora.”

La città con l’esponente maggiore di tutto ciò è Kashi, “città della luce”. È l’odierna Varanasi, il centro dell’induismo e l’essenza stessa dell’India.

“Rimasi in silenzio per molto tempo quando durante la mia prima visita, sulle gradinate dei “ghat” (una scalinata che scende lungo un corso d’acqua) lungo il fiume sacro Gange, ammirai il ciclo della vita in forma dinamica. Qui si viene per vivere e morire allo stesso tempo, giorno dopo giorno.”

“I bambini sorridenti che giocano con aquiloni di carta e palloni artigianali, mentre corpi umani bruciano nei crematori a poca distanza da loro. E’ un’immagine ancora profondamente impressa nel mio inconscio. Tutto sembra così naturalmente semplice e giusto, vita e morte completano il cerchio.”

Kashi è considerata la città vivente più antica del mondo con moltissimi templi che eseguono incessanti celebrazioni e offerte alle divinità. Sedersi sulle gradinate e guardare queste “puje (atto di adorazione verso una divinità) ” è un momento davvero intenso e profondo.

Anche Dade, è rimasto bloccato per la pandemia…

“In questo momento mi trovo in Kerala, nel sud del paese, rimasto bloccato da più di tre mesi a causa pandemia in un Ashram. È un luogo dove vengono insegnate e praticate discipline relative allo yoga e sto approfondendo la parte filosofica dei testi sacri e della lingua sanscrita.”

Il viaggio più importante che ogni individuo dovrebbe intraprende in questa esistenza è il viaggio interiore verso il Sé…

“Si tratta di un viaggio molto lungo, spesso si incontrano grandi ostacoli da dover superare e rimuovere per proseguire. Avanzando a piccoli passi, con le giuste azioni nel quotidiano, possiamo raggiungere la nostra intima destinazione.

“Bisogna riconoscere ed essere coscienti del potenziale che hanno i nostri pensieri e della capacità che abbiamo tramite essi di poter trasformare emozioni negative in positive, senza identificarci in loro ma semplicemente accettandole così come sono, come nuvole che passano nel cielo e scompaiono poco dopo.
Siamo noi i responsabili di ciò e spesso ce lo dimentichiamo, distratti e indaffarati con le nostre menti sempre proiettate in uno spazio tempo non reale.”

Viaggiare è stata la terapia più efficace che ha fatto riscoprire a Dade la felicità che già ci appartiene e quel senso di libertà che rigenera il nostro essere.

Prendere e andare verso tutto ciò che è nuovo e diverso, aiuta a riscoprire il bambino che ce’ in noi, presente in ogni momento della nostra vita.

“Credo profondamente che l’umanità abbia bisogno di osservare e riflettere sulla reale importanza della vita, senza attaccamenti e consapevoli della nostra impermanenza. Spiritualità e contatto con la natura sicuramente possono aiutarci a comprendere meglio questo meraviglioso viaggio che viviamo insieme ogni giorno.”

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