Si parla spesso di meditazione oggigiorno, e di come migliora la qualità di vita di chi la pratica. Si tratta di una tecnica alla portata di tutti, che ha evidenti effetti positivi, e che richiede parecchia disciplina, motivo per cui ancora tante persone non la portano avanti dopo i primi tentativi.
Una pratica così antica, diffusa nel mondo sotto forme diverse da migliaia di anni e arrivata in occidente per come la conosciamo ora relativamente di recente, cambiando moltissime persone, aiutandole a trovare maggior serenità.
Soprattutto dopo aver letto il libro “La strada verso casa” di Antonio, mi sono resa conto del grande potenziale che risiede nella pratica meditativa costante.
La mia curiosità mi ha portato quindi a indagare: come è possibile che la meditazione possa influire così tanto sul nostro cervello? E come avviene?
Cercherò di spiegare nel modo più chiaro ciò che ho scoperto, con lo scopo, magari, di avvicinare più persone a questa pratica.
La spiegazione scientifica di come la meditazione influisce sul cervello
Ormai se ne parla tanto, e abbiamo capito che la meditazione “fa bene”. Ma perché?
Trovo che il nostro cervello sia stupefacente, non finisce mai di meravigliare. Prima però occorre conoscerlo un po’ per capire bene ogni concetto.
Come sappiamo, una parte del nostro cervello viene chiamata “materia grigia“. Quest’area è densa di neuroni, ed è questa a processare le informazioni nel nostro cervello.
Poi abbiamo l’ippocampo (dentro cui troviamo anche materia grigia). Questa parte è responsabile dell’apprendimento, la memoria, il controllo delle emozioni.
Studi scientifici hanno dimostrato che disturbi come la depressione, lo stress cronico (quindi ripetuto nel tempo in modo continuativo) e disordini da stress post traumatico, sono associati ad una diminuzione del volume dell’ippocampo, e quindi anche di materia grigia al suo interno.
Quindi? Più si soffre di continui stress, più l’ippocampo avrà meno neuroni a disposizione per gestire l’apprendimento, la memoria e le emozioni!
Ciò comporta che l’impossibilità di processare lo stress in maniera adeguata (poiché appunto non avremmo abbastanza risorse) andrà a sommarsi allo stress iniziale!
La meditazione quindi cosa fa? Devi sapere che l’ippocampo ha una proprietà che si chiama neuroplasticità: questa è la capacità di modificare il cervello a seguito dell’esperienza. Significa che può riguadagnare volume, creando nuove sinapsi. Ma come? Proprio con la meditazione! Ma non solo, anche l’esercizio fisico, imparare cose nuove, e fare nuove esperienze.
Già nel 1935 venne confermato che la meditazione è in grado di modificare volontariamente l’attività del sistema nervoso autonomo. Negli anni ’50, da altri studi è emerso che chi è ad un livello avanzato della pratica meditativa, raggiunge uno stato di riposo profondo, capace di ridurre frequenza cardiaca e ritmo respiratorio.
Meditare per ritrovare la serenità
“Chiudo gli occhi, incrocio le gambe e inizio a meditare. Entro in uno stato di quiete assoluta, la mia anima volteggia spensierata esplorando questo prodigioso luogo sacro. […] Chiudo gli occhi ed entro ancora una volta in uno stato di pace. Il corpo inizia a formicolare, l’anima sembra staccarsi dalla materia e dentro di me si crea uno spazio infinito. […] Sono in uno stato di pace assoluta, connesso con l’energia che regna sovrana su questo luogo incredibile. […] Lentamente riapro gli occhi, mi guardo intorno, sorrido alla vita”
Antonio di Guida, La strada verso casa
Esistono diverse pratiche meditative, come la mindfulness, o il Vipassana (di cui ne abbiamo parlato in un altro articolo!).
Spesso però meditiamo durante la giornata senza nemmeno rendercene conto.
Sebbene sia consigliato prendersi dei minuti durante la giornata per concentrarsi su una pratica meditativa, non sempre è facile cominciare da zero. Occorre disciplina, poiché i risultati non si vedono dopo il primo, il secondo, e neppure dopo il terzo giorno. Serve pazienza, poiché stiamo modificando il nostro cervello!
Puoi quindi iniziare con delle sedute guidate (online se ne trovano tantissime) e immergendoti in attività semplici. Ad esempio, fai una passeggiata, e mentre cammini, ascolta il tuo corpo che si muove e tocca il terreno. Oppure, siediti al sole e concentrati sul calore che giunge a te; e ancora, fai un lavoro manuale ripetitivo che ti rilassa, ad esempio fare a maglia. Concentrati sulle sensazioni corporee, osserva i pensieri che attraversano la mente con distacco e lasciali andare gentilmente.
Questi esercizi possono aiutarti a creare una versione migliore di te, una versione che ha maggiore capacità di osservazione della propria mente e distacco da ciò che la può turbare. Capace di ritrovare equilibrio e ricentrarsi, riportando l’attenzione su di sé e sul momento presente.