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Viaggiare per ritrovarsi: il viaggio come terapia

All’interno della community di viaggi, spesso si sente dire che serve viaggiare per ritrovarsi. Ma cosa significa esattamente?

Io stessa ho avuto modo di scoprirlo con l’esperienza, ma come si può spiegare una cosa simile a chi ancora deve partire, e magari aspetta proprio la spinta giusta per farlo?

Per quanto possa far paura, uscire dalla propria comfort zone potrebbe darti le risposte che cerchi, e connetterti con il vero te

Il reale significato di “viaggiare per ritrovarsi”

Nel libro “La strada verso casa”, viene proprio descritta quell’esigenza di mollare tutto e partire. Viaggiare per ritrovarsi, come una terapia.

“Mi immaginavo adulto, chiuso in un ufficio e sommerso dai fogli, a sopravvivere in un mondo che non mi apparteneva. La mia crisi si fece così profonda da farmi desiderare di morire. Fu in quel periodo che decisi di andare in Kenya e di perdermi completamente in una vita opposta a quella che per vent’anni avevo vissuto. Partii con la speranza di ritrovare quella luce interiore che avevo smarrito o che, forse, non avevo mai raggiunto.”

Antonio Di Guida- La Strada Verso Casa

A volte abbiamo bisogno di esperienze travolgenti per scrollarci di dosso il peso sulle spalle accumulato negli anni. Viaggiare può aiutarci a risvegliarci da quel torpore che ci fa vivere un’esistenza grigia, che non ci rappresenta.

Tendiamo infatti a rimanere nella nostra comfort zone. Questo stato psicologico in cui tutto ci è familiare e ci appare sicuro è ovviamente importante nella nostra vita, poiché la mente ha bisogno di determinate sicurezze e stabilità. 

Tuttavia, seguire le proprie abitudini rigidamente, e ricoprire un “ruolo” nel lavoro e nella società dove siamo inseriti, può far perdere la bussola.

Perdiamo di vista il reale valore delle cose, la bellezza che ci circonda, i nostri desideri più reconditi.

Viaggiare significa uscire dalla propria comfort zone. Viaggiare significa mettersi alla prova, decostruire determinate credenze, conoscere persone, utilizzare e sviluppare risorse personali per affrontare difficoltà. Tutto, in viaggio, viene amplificato e velocizzato.

Tutto ciò permette di migliorare la propria autostima e la propria vita in generale.

Questo è il significato di viaggiare per ritrovarsi: perdersi in una realtà nuova per poter ritrovare ciò che ci piace davvero, senza lasciarsi influenzare dalle aspettative degli altri. Si trova il tempo di riflettere su sé stessi, su ciò che si desidera veramente. Aiuta a ricordare chi siamo davvero, a cosa è importante ed essenziale. Viaggiando, ti renderai conto che conti tu, solamente tu, e che ogni decisione deve dipendere dal tuo benessere.

Fuggire da situazioni malsane per ritornare più forti

Tempo fa guardai il film Radio Freccia e mi rimase impressa la frase “Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso.”

Mi chiesi se effettivamente fosse vera come affermazione, se veramente la fuga da un luogo o una situazione, fosse necessariamente un fuggire da sé stessi, ovvero dai propri problemi.

Dopo averci pensato a lungo, mi risposi che no, non si fugge mai dai propri problemi, e spesso si hanno più probabilità di fuggire da essi rimanendo nel solito luogo che si conosce.

Perché si fugge da sé stessi ogni volta che si fanno uso di sostanze per non pensare e dimenticare; oppure quando si guarda la TV solo per silenziare la mente.

Quando si fugge, i problemi ce li portiamo dietro, certo, ma abbiamo modo di distaccarci e osservarli dall’alto.

Viaggiando abbiamo modo di fare due cose molto importanti per il nostro benessere:

  • ricaricare le energie
  • apprendere

Quando ci allontaniamo da una situazione e da un ambiente che ci risucchia le energie, il viaggio può dare maggior vigore. Sarà come prendere una boccata d’aria fresca.

Pensa a quando magari, hai deciso di lasciare una relazione disfunzionale nella tua vita.

Fa paura, è un cambiamento nella tua routine, ma nel profondo si prova un certo senso di libertà, come se si sentisse di nuovo la vita fluire.

Ecco, partire verso nuovi orizzonti e nuove esperienze, sarà proprio così: farà paura, e a volte sarà dura, ma ti donerà un senso di libertà inimmaginabile.

E proprio perché si fanno tante nuove esperienze, si ha l’opportunità di apprendere nuove abilità, coltivare passioni, conoscere persone che a loro volta ti insegneranno qualcosa di nuovo.

Viaggiando, ogni giorno diventa opportunità di crescita e guarigione.

La fuga è quindi necessaria. Ci permette di distaccarci, ritrovare le energie, confrontarci e apprendere nuovi strumenti. Solo allora, se si vorrà, si può tornare e sistemare ciò che non va della propria vita.

Oppure, come accade ad alcune persone, si decide di continuare a viaggiare!

Si tratta di una fuga continua? No! I problemi come abbiamo detto vengono sempre a galla, e per questo si impara ad affrontarli in viaggio…

Il viaggio come terapia

Ecco che il viaggio diviene una terapia a tutti gli effetti, dove si disimpara e si impara nuovamente, e si ritrova il centro di sé stessi.

Si ritrovano antiche passioni, e se ne sviluppano di nuove. Si lavora sui propri talenti, e si commettono tanti errori che diventano preziose lezioni di vita!

Durante il viaggio ci si rende conto di cosa non andava nelle vecchie relazioni o nel precedente stile di vita. 

Tutto troppo focalizzato sulla velocità, la frenesia, la produttività. 

C’è chi riesce a portare le nuove e sane abitudini nella vita quotidiana, e chi sente il bisogno di cambiarla totalmente, anche rimanendo lontano dai luoghi e persone conosciute.

Non ha importanza di come poi si proseguirà la propria vita, ciò che conta è che il viaggio è una cura per l’anima.

Un’anima che sta bene trova il modo di ritrovare l’essenziale, di ritrovare il piacere per le piccole cose e sì, di ritrovare quella Luce, quell’Amore per la Vita.

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