Cristian Buzzelli, 36 anni è originario di Fano, ha realizzato un giro in bicicletta senza soldi attraverso la Sardegna, scrivendo poi un libro per supportare un’associazione.
“Nella vita ….vivo! Cioè cerco di non accontentarmi di esistere, ogni giorno mi chiedo se sono felice della mia vita e, quando la risposta è “no”, aggiusto il tiro!”
Ha deciso concretamente di costruirsi la vita che vuole, che fa per lui, giorno per giorno. Non gli piace definire le persone con il loro lavoro, perciò non lo fa neppure per presentarsi…
“Posso dirvi che, nel corso degli anni, sono stato barman, operaio in fabbrica, gestore di un ristorante, responsabile di una colonia estiva per bambini, ma non è rappresentativo di chi sono, così come non lo è per nessuno.”
Come e dove è iniziata la passione per i viaggi in bicicletta
“Il viaggio in bici è nato dal mio desiderio di scoprire il mondo: amo viaggiare, ma non ho soldi per girare come lo si fa in modo tradizionale. Questo dato oggettivo, che potrebbe essere un ostacolo, non mi ha fatto arrendere: ho fatto delle ricerche e ho trovato tantissimi modi alternativi per viaggiare gratis o quasi. Volevo anche mettermi in gioco, crescere, scavare dentro di me alla ricerca di risposte per il mio futuro.”
Questo giro della Sardegna, infatti, non è stato un semplice viaggio: è stata una sfida, una promessa fatta a mia madre in fin di vita, una missione per dimostrare che ancora al mondo esistono persone generose e che è possibile essere felici senza soldi.”
Perché la Sardegna e perché in bici
“Dopo la chiusura dell’attività che gestivo, avevo più di 100.000 euro di debiti e ho deciso di partire per fare la stagione in Sardegna: da lì sarebbe cominciata la mia rinascita.”
L’idea del viaggio è venuta dopo: il suo sogno è fare il giro del mondo in bici, ma quello non era il momento giusto. Non aveva nessuna esperienza in materia, pensate che ha comprato la bici proprio in Sardegna.
“Avevo mille paure, non sapevo come fare, da dove iniziare. Ho quindi deciso di fare una prova prima dell’impresa intorno al globo: organizzare intanto un viaggio in bici di circa 1 mese.”
La Sardegna si prestava bene a questo test. Cristian si trovava già lì e in un mese poteva girarla tutta. Il mare meraviglioso che la circonda era poi un notevole incentivo alla scoperta in bici…
“Ho perciò iniziato a guardare le tappe, i chilometri e tutto sembrava perfetto. I Sardi sono un popolo super ospitale, questa certezza mi rasserenava: mi avrebbero sicuramente aiutato in caso di difficoltà – ed è stato proprio così!”
E come me, anche Cristian è amante dei viaggi in solitaria
“La mia evoluzione è intimamente legata all’incontro con le persone, come appena detto. Per quanto riguarda la solitudine invece, è un concetto che non mi è ben chiaro. Lo dico sempre: Se viaggi da solo nel mondo, non sei solo, sei con il mondo intero!”
Il luogo e il momento più incredibile di questo viaggio
“Il posto più incredibile per me è stato Cala Gonone. Non posso dimenticare la magia dell’alba a Cala Fuili. Del viaggio non mi rimangono impressi negli occhi solo i panorami mozzafiato, il mare cristallino e le spiagge caraibiche che la Sardegna regala a chi la visita, restano prima di tutto stampati nel mio cuore gli incontri con le persone. La parte più incredibile del viaggio, nel vero è stata la straordinaria accoglienza dei Sardi.”
“Senza conoscermi, solo ascoltando il mio progetto e guardandomi negli occhi, le persone mi hanno sostenuto offrendomi una bottiglietta d’acqua, un panino, una colazione, alcune mi hanno addirittura aperto casa loro per farmi dormire in un letto, offrendomi l’opportunità di una doccia e di una lavatrice.”
“È proprio questa la parte più incredibile di questo viaggio, quella che poi cercavo dall’inizio: il contatto umano.”
Cristian cita un concetto molto importante che anche io nel mio viaggio in bici senza soldi, dagli Stati Arabi all’Italia, ho voluto evidenziare: L’ospitalità e il calore umano, nonostante una cultura differente dalla mia.
Per quale motivo anche Cristian come me, sceglie di vivere una vita da nomade
“Vivo la mia vita seguendo quello che mi piace. Amo accettare le sfide che io stesso mi pongo. Penso che l’essere umano abbia dei poteri molto più grandi di quelli che pensiamo. Metto il mio corpo alla prova per sapere fino a dove arriva, ma senza mai esagerare perché rispetto il corpo nel quale vivo.”
Uno dei suoi motti è “Il miglior programma è quando non c’è programma”: è giusto avere degli obiettivi, ma perseguirli ciecamente farebbe di lui un robot e, prima di tutto, Cristian vuol essere un umano capace di accogliere la meraviglia della vita.
@cristianbuzzelli
Come narro anche nel mio libro L’Iran in bicicletta: viaggiare in bicicletta è molto impegnativo ma può donarti una sensazione di libertà immensa
“Viaggiando in bicicletta devi mettere in conto non solo la stanchezza dei chilometri percorsi, ma anche e soprattutto il dislivello di ogni tappa. Per questo è difficile fare previsioni di orari.”
“Se trovi la salita infinita al 13% di pendenza come a Cala Domestica ti chiedi perché ti trovi lì e sogni di buttare giù la bici dal burrone! Inoltre, con la bici bisogna anche calcolare la probabilità di forare.”
“Poi, trattandosi di un viaggio “wild”, si vive in balìa del meteo: vento, pioggia, freddo. Bisogna trovare anche dove farsi la doccia, ricaricare i dispositivi elettronici, tutte cose alle quali non pensiamo nemmeno se viaggiamo in modo tradizionale.”
“Però è vero che la libertà che ti regala questo tipo di viaggio è impagabile. Nessuna prenotazione, si dorme nella caletta più invitante (sempre rispettando al massimo l’ambiente naturale), nessun impegno di orari per colazione, pranzo e cena, nessuna disperazione per trovare parcheggio. Dopo le lunghe salite, urlare la propria felicità al vento nella discesa è assolutamente liberatorio, ve lo garantisco!”
“Il momento del mio quotidiano in viaggio in bici senza soldi che più mi piace è quello del risveglio: il sole, bussa alla tenda e sorrido già nel sonno ricordando dove mi trovo e ringraziando per l’opportunità di un altro giorno di vita.”
@cristianbuzzelli
Molte persone sono dubbiose sul fatto di vivere una vita da nomade e soprattutto in bicicletta, il primo dubbio è sempre il solito, il lato economico
“Basta distinguere i diversi casi: se vuoi fare il nomade e hai un conto in banca ben rifornito, non hai nessun problema! All’opposto, viaggiare proprio senza soldi come io faccio è molto più problematico. Non si può fare a lungo, chiedere sempre sfianca più di pedalare. Infatti queste esperienze mi fanno capire quanto sia dura la vita per chi sta in strada.”
“Per il giro del mondo in bici che ho in mente sceglierò la terza opzione, quella del viaggio ultra low cost. In pratica parto con un minimo di soldi da parte, proprio per le gravi emergenze, ma lo scopo è mantenermi con lo scambio di servizi: ricevo ospitalità da persone alle quali io posso essere utile. Mi offrono vitto e alloggio in semplicità contro alcune ore di lavoro in casa.”
E qui Cristian cita un altro modo di viaggiare che anche io, attraverso i miei libri, evidenzio per viaggiare con un budget molto ridotto: Il volontariato.
“Io mi accontento dell’essenziale perché quando si viaggia, la prima dote da avere è l’adattabilità.”
È fondamentale tenere a mente che l’obiettivo è conoscere e imparare, il confort così com’è inteso tradizionalmente non importa, molto meglio scoprire nuovi posti, nuove persone, nuove abitudini. E per questo non servono tanti soldi.
Cristian ha scritto un libro riguardo il suo viaggio in bici attraverso la Sardegna
“Dico sempre che non sono uno scrittore, desidero solo condividere quello in cui credo e il libro è un ottimo modo di diffusione. Questa pubblicazione rappresenta per me un traguardo importante.”
“Il libro nasce come un mio taccuino di viaggio, che racconta le tappe, i luoghi, i dislivelli, ma è anche un diario personale in cui consegno le mie emozioni, gioie e delusioni e una raccolta degli insegnamenti raccolti.”
“Si può perciò leggere anche come un libro di crescita personale se si vuole cogliere il mio messaggio di positività e trovare tra le pagine un invito a vivere pienamente la vita con felicità.”
Cristian ricorda che tutto il ricavato andrà in beneficenza all’associazione Maruzza che sostiene le cure palliative pediatriche.
“Il mio giro della Sardegna è nato senza soldi e senza soldi finisce visto che l’obiettivo delle vendite è raccogliere più fondi possibili per questa causa.”
Molti ragazzi della sua età intraprendono una strada che li porta a fare carriera in un contesto lavorativo
“Penso che fare carriera è una cosa bellissima. Ma vorrei ricordare a tutti che viviamo in una società dove tutti cercano di lavorare sempre di più per guadagnare di più e quando raggiungono l’obiettivo, si prefissano un guadagno maggiore, che significa ancora più tempo e più impegno nel lavoro.”
“La vita è una sola, ce lo dobbiamo ripetere sempre. La corsa al maggiore guadagno si traduce poi in aria fritta: si ottiene un conto in banca pieno, ma una vita vuota. Non fa per me.”
I consigli di Cristian per chi vorrebbe fare un viaggio simile al suo
“Simile significa senza soldi? Allora l’unico consiglio è avere una faccia da c…. e un pizzico di follia! Se invece s’intende un viaggio in bici low cost, suggerisco di munirsi di tenda e sacco a pelo, perché si risparmia tanto e si conosce davvero il territorio che si vuole visitare. In alternativa i siti di Couchsurfing o Warmshower permettono di non avere costi per l’alloggio e di conoscere persone davvero speciali.”
Intanto Cristian si prepara per il suo grande prossimo sogno: il giro del mondo, in bici e senza soldi che prevede di iniziare maggio 2021
@cristianbuzzelli