Diego De Amicis è un ragazzo di 24 anni con un grande Amore per la Vita. Iniziando con un primo viaggio di sola andata in Svizzera, non ha più voluto fermarsi. Comprendendo che la Vita e la Libertà sono sacre, ma non scontate, decide di onorarle ogni giorno, facendo ciò che lo fa sentire vivo e quindi felice.
Questa è la sua storia.
“Sono cresciuto in un porto sicuro, su barche ben legate al molo.
La vita però, tra un difetto e l’altro mi ha donato una particolare sensibilità, causa di molte mie domande sul senso di tutto questo, oltre che uno smisurato interesse per tutto ciò che mi risulta nuovo, sconosciuto.
Solo dopo aver levato l’ancora e tagliato le corde, mi sono reso conto di quanto potesse esser bello il mare in tempesta, e di quanto soprattutto, nuotato fino alla spiaggia più vicina per prendere fiato, necessiti di tornare a nuotare, tuffandomi nella merd*.
Sono amante dei viaggi, di quelli interiori, del percorso di crescita senza fine, eterno, con cui ti plasmano l’anima.”
Diego ha iniziato a viaggiare, come accade per molti giovani, cercando lavoro all’estero. Arrivò in Svizzera, e fu un vero salto nel vuoto.
“Sono profondamente grato per tutti i momenti duri vissuti lassù, per le bellissime persone con cui ho condiviso quella parte della mia vita, tenendo a mente che farmi le ossa mi ha donato la “fame” utile a render il mio carattere tenace e determinato. Imparare il francese assieme ad alcuni mestieri mi ha fatto crescere, aumentando la mia autostima, assieme alla fiducia per un futuro sulla strada, non mollando mai.”
Come Antonio, anche Diego De Amicis ama viaggiare in bicicletta
“Sono partito in bici dall’Italia circa tredici mesi fa, per prendermi tutto il tempo di visitare il nostro continente, data la mia grande voglia di fare un lento viaggio via terra, senza aver problemi con frontiere chiuse o visti negati.
In alcune terre, mi sono sentito in grande sintonia con tutt’intorno: la natura, la gente, il Sole.
Entusiasmo, adrenalina pura, sentirti libero di andare, di fermarti, d’amare: un percorso evolutivo che mi ha condotto fin quassù ai fiordi norvegesi, visitando ventidue paesi diversi, con la mia tenda.”
“Dall’Italia, passando dai colli di San Marino, ho attraversato il passo innevato del Lucomagno, dove ho trascorso del tempo assieme a dei monaci prima di raggiungere il Liechtenstein. Tra laghi e montagne ho attraversato la Svizzera fino in Francia. Da lì, tramite i Pirenei sono entrato in Andorra, dove ho trovato lavoro in un rifugio di montagna.
Sono sceso poi in Spagna e Portogallo godendomi le spiagge andaluse ed i tramonti sull’oceano visti dalle falesie.
La primavera è iniziata tra i boschi francesi dell’Aquitania, con Lussemburgo, Belgio, Regno Unito e Irlanda a seguire, con le sue meravigliose scogliere.
In estate, attraversando Belgio, Olanda, Germania e Danimarca sono arrivato al porto di Hirtshals, da dove mi sono imbarcato per le Isole Fær Øer. Qui ho trascorso due settimane ospite da gente del posto prima di proseguire per l’Islanda.
Sull’isola, ho trovato lavoro per la stagione come cuoco, in un villaggio sui fiordi orientali, circondato da foche, puffins e balene.
A fine stagione ho percorso la Ring Road in autostop prima di raggiungere nuovamente la Danimarca, da dove poi ho preso un traghetto per la Svezia.
Attualmente sto pedalando verso Nordkapp. Una volta raggiunto, la mia idea è quella di attraversare la Lapponia finlandese in pieno inverno scendendo ad Helsinki.”
Per molte persone sembra difficile riuscire a combaciare i viaggi con il lavoro
Da questo racconto, appare evidente che Diego riesce a finanziare bene il suo stile di vita nomade attraverso svariati lavori.
“Amo sentirmi libero di fermarmi nel corso dei miei viaggi, in luoghi che durante un periodo di sedentarietà, mi facciano continuare a viaggiare attraverso l’energia della natura, tramite piante, animali e panorami stupendi.
Il tutto, assieme al calore umano della gente di cui mi circondo, crea l’atmosfera ideale.
Viaggiare non significa non lavorare, ci sono tanti modi per metter da parte soldi e mantenersi adottando questo stile di vita.”
Gli imprevisti sono parte integrante della vita del viaggiatore, perciò meglio accoglierli!
Durante un viaggio come questo, occorre preventivare diverse difficoltà, che a molti mettono paura. Eppure, per Diego De Amicis queste sfide sono essenziali.
“Mi carica tutto quel che mi rende la strada tortuosa, da un problema tecnico, fino alla gestione della parte mentale, la più ardua forse.
Imparare che tutto è di passaggio, nel bene e nel male, tutto quel che accade è un soffio di vento.
Esser grati aiuta, nella lettura delle situazioni, l’attitudine positiva è una chiave fondamentale per aprire tante porte.
E a proposito di viaggi in solitaria…
“Amo la solitudine, con cui ho incominciato un processo di crescita interiore importante. Ma credo anche nella forza di un gruppo sano, in cui ci si possa stimolare a vicenda, tramite idee, evolvendo assieme.”
Desideri intraprendere un viaggio in bicicletta? Il libro di Antonio di Guida “L’Iran in bicicletta” allora fa al caso tuo! E se hai bisogno di un aiuto, consiglio di iscriverti al primo corso italiano di cicloviaggio, dedicato a tutti coloro che vorrebbero intraprendere un viaggio in bicicletta ma che hanno bisogno di una spinta, di trovare una meta, o sapere cosa portare con sé.
Un consiglio da parte di Diego De Amicis per chi desidera viaggiare
“Viaggiare ti insegna a non giudicare, a mettere da parte l’orgoglio, ad apprezzare ogni gesto e valorizzare le piccole cose del quotidiano.
La rabbia, il rancore, l’invidia possono spegnersi con la stessa facilità con cui si accendono.
Ti prepara a non dipendere. A pagare qualsiasi prezzo per la libertà, perché è sacra ma non scontata, e la devi conquistare.
Ti fa capire che prima di poter amare qualcuno, devi imparare ad amare te stesso, e per farlo occorre conoscersi. Per assurdo, ti fa anche rendere conto che non ci si conoscerà mai abbastanza, perché ad ogni nuovo angolo esplorato o incontro fatto, conoscerai altri lati di te, di cui nemmeno immaginavi l’esistenza.”
“Mai tanta incertezza potrà trasmettere tale serenità, perché non c’è sensazione più bella del non sapere chi saranno i compagni del domani, e dove, quando e perché finirai lì.
E quindi, leggeri come piume, ci facciamo trasportare da questo dolce vento, lasciando pezzi di cuore qua e là, senza provare dolore. Perché tra le tante lezioni che ci ha dato questa sorte, sappiamo dire addio.”
“Partire.
Anche se non sai cambiare una camera d’aria. Partire.
Perderti, per ritrovarti.
Per affrontare i fantasmi chiusi nell’armadio.
Per la meraviglia delle prime volte.
Per onorare la vita.”