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Viaggio in bici e volontariato in Asia: la grande umanità di Jacopo

Jacopo Parravicini ha 31 anni ma dentro si sente ancora come un ragazzino di 18. Il suo bisogno di scoprire sé stesso lo ha portato a compiere tanti viaggi, da solo, in gruppo e in coppia: ma è grazie al viaggio in bici nel Sud Est asiatico che sta vivendo ora, che ha modo di compiere un grande viaggio interiore. Questa è la sua storia: di viaggi, scoperte, connessioni e crescita.

La storia di Jacopo inizia, come per molti viaggiatori e viaggiatrici, con la noia: il paesino, la routine, il calcetto, gli stessi posti e le stesse persone, cominciano a stargli stretti e ha bisogno di andare oltre.
Iniziò così a viaggiare 6 anni fa, andando in Australia con il Working Holiday Visa. Dopo un po’, si rese conto che stava conducendo una vita simile a quella che viveva in Italia: tanto lavoro, feste, solita routine. Avendo bisogno di scuotersi nuovamente, decide di ricercare nuove esperienze: parte quindi per le farm australiane, dove si fa il duro lavoro nei campi per rinnovare il visto.

Nonostante le giornate di lavoro pesante, Jacopo ha modo di imparare bene l’inglese e vivere momenti indimenticabili insieme a molte persone di ogni provenienza ed età. Inoltre, conosce una ragazza francese con cui tesse una relazione intensa e arricchente, dato che vivranno assieme e faranno molte esperienze.

“Sono successe tante cose in due anni. Tanti momenti di gioia, di stupore, di felicità, e tanti momenti di incertezza, di decisione, di problemi. Ma non cambierei nulla perché ho vissuto tutto al massimo. Ogni cosa che mi è successa in Australia l’ho vissuta a pieno e mi ha portato poi a cambiare atteggiamenti e idee su me stesso, sulle persone, su quel tipo di vita che stavo facendo. È stato un percorso veramente lungo, ma emozionante e meraviglioso.”

Ripartire da zero per ritrovare sé stesso

Dopo il periodo in Australia, Jacopo va in Canada, dove trova lavoro. Di lì a poco però, ricomincia una routine che non gli appartiene. “Ho capito che dovevo fare qualcosa per uscire da quella situazione di depressione. Avrei continuato così, a far andar bene le cose ma sarei andato sempre più in basso, oppure l’alternativa era ripartire da zero, ovviamente rinunciando a tante cose, a tante comodità, tante sicurezze, perché sarei potuto rimanere tranquillamente in Canada, avere un futuro lì, una famiglia, una bella casa, un buon lavoro dal punto di vista economico. Quindi ho deciso di mollare tutto e ripartire da zero.”

A fine 2020 Japoco torna in Europa e passa 7 mesi in Spagna e poi in Portogallo, facendo volontariato e vivendo esperienze emozionanti. Su internet poi conosce Antonio Di Guida, i suoi viaggi e i suoi libri. Si emoziona scoprendo di essere così simili, diventa per lui un esempio e comincia a sognare un viaggio lento. Così fa il Cammino di Santiago, dalla Francia fino a Finisterre. Un viaggio in bici che sancisce un nuovo modo di viaggiare.

Il viaggio in bici nel Sud Est asiatico e il volontariato

Questa nuova avventura inizia a fine settembre, quando Jacopo arriva in Cambogia per fare volontariato a Viva la Vida, un progetto creato dal grande amico Nicola. 

“Questi due mesi in Cambogia mi hanno dato veramente tante risposte. Mi hanno insegnato molto di più di quello che io penso di aver insegnato a questi bambini.”

Da qui poi nasce il viaggio in bicicletta. A differenza di quel che si pensa solitamente di chi viaggia in bici, Jacopo non è mai stato amante di questo mezzo, e l’ha scoperta quando era in Canada, per recarsi a lavoro. 

“La bicicletta a me ha cambiato tante cose. Appena metto i piedi sui pedali, entro in una dimensione diversa, in un mondo a parte, come se il tempo scorresse più lentamente. La bicicletta ti permette di goderti ogni singolo istante del viaggio. Ero anche stanco di viaggiare con mezzi di trasporto, perché mi perdevo sempre quella parte di viaggio che c’è tra un punto e l’altro. Viaggiare lentamente ti concede di apprezzare tante piccole cose che altrimenti non sarebbe possibile. Anche solo percepire degli animali, dei suoni, dei momenti che fanno la differenza. Questo viaggio in bici quindi nasce per un bisogno mio di cambiare modo di viaggiare.”

Jacopo, per conoscere veramente i luoghi, desidera entrare a contatto con le persone locali, le loro tradizioni e cultura. Si emoziona raccontandomi dell’amore che sta ricevendo in questi mesi di viaggio in bici.

“I paesi che sto visitando sono qualcosa di unico per l’umanità, la gentilezza, l’amore che le persone esprimono e danno. Penso di non aver mai ricevuto così tanto amore come in questi ultimi 4 mesi, e devo in un qualche modo restituire tutto questo bene che mi sta arrivando. Lo sento dal profondo del cuore.”

Per questo Jacopo cerca opportunità di volontariato, per stare a contatto con i locali e aiutare come può in tante situazioni difficili. 

La scrittura e vedere le opportunità negli imprevisti

Jacopo ora ama scrivere, e lo ritiene un mezzo potente per esprimere sé stesso liberamente e affermare le sue idee, che prima magari limitava. 

Desidera trasmettere alle persone che c’è sempre modo di cambiare le cose e una vita che non ci soddisfa. 

“Non voglio dire che per forza bisogna tutti lasciare casa, trasferirsi in un altro paese, iniziare a viaggiare. Il viaggio è qualcosa di molto importante per la propria crescita personale, se si viaggia nel vero senso della parola, ma con ciò non vuol dire che tutti debbano viaggiare. Questo è per me un percorso profondo per conoscere me stesso, per migliorarmi, per capire chi è realmente Jacopo, cosa vuole Jacopo dalla sua vita, e penso che questo sia il messaggio più grande che voglio trasmettere alle persone tramite la scrittura.”

Non rinunciare mai ai propri sogni, ma cercare di perseverare senza fermarsi e senza pensare di star facendo qualcosa di sbagliato, o che sia troppo difficile, perché ovviamente è una cosa difficile ma giusto che lo sia!”

Nonostante la malinconia ogni tanto di amici e famiglia, sta amando la solitudine, che gli permette di conoscersi e ascoltarsi. Inoltre, il non pianificare troppo gli permette di vivere più intensamente. Ora riesce a trarre il meglio anche dagli imprevisti, capendo che da essi possono nascere splendide opportunità. 

Spesso i problemi che sorgono durante il proprio cammino dovevano capitare, altrimenti non sarebbero potute nascere connessioni ed esperienze.

Jacopo mi racconta di come, ad esempio, nasce un’esperienza di volontariato in Thailandia dopo un guasto alla bici che lo ha costretto a fermarsi. 

“Sono in pace come me stesso, nel senso che so che ancora una volta sono nel posto giusto al momento giusto. È stato un cambio di programma, ma per il meglio per il proseguimento di questo viaggio. L’universo mi porta a fare questi incontri che mi hanno regalato tutte queste esperienze di vita meravigliose.”

Risparmiare in viaggio facendo volontariato e vivere esperienze uniche

Jacopo per finanziare i suoi viaggi ha sempre lavorato per mesi risparmiando al massimo, per poi partire verso nuove avventure. Inoltre, fa volontariato, che è un ottimo modo sia per vivere esperienze uniche, sia per risparmiare moltissimo, dato che si offre una prestazione in cambio di vitto e/o alloggio.

Per me il volontariato vero è quello umanitario, quindi andare in situazioni dove veramente serve aiuto, mettersi a disposizione delle persone. Imparo tantissimo soprattutto dal punto di vista umano, quindi il volontariato è un modo gratificante ed economico di viaggiare ovunque.” 

Il consiglio di Jacopo per un viaggio in bici

Jacopo è arrivato in Cambogia e ha comprato tutto l’occorrente per il viaggio una volta arrivato. Tuttavia era ben preparato grazie al corso di cicloviaggio di Antonio. Questo corso, mi racconta, gli ha fornito tutte le nozioni tecniche ma anche il supporto emotivo necessario. 

Io consiglio vivamente magari a chi ha ancora qualche dubbio, perplessità, sia tecniche che a livello proprio morale, di investire qualche soldino in questo corso perché è fatto benissimo.”

“È un corso a 360°: fatto veramente bene, quindi lo consiglio a tutti e ringrazio ancora Antonio per aver avuto questa idea bellissima e per avere condiviso la sua esperienza e l’esperienza di altri cicloviaggiatori e di altre persone che fanno parte di questo mondo.”

Desideri intraprendere un viaggio in bicicletta? Il libro di Antonio di Guida “L’Iran in bicicletta” allora fa al caso tuo! E se hai bisogno di un aiuto, consiglio di iscriverti al primo corso italiano di cicloviaggio, dedicato a tutti coloro che vorrebbero intraprendere un viaggio in bicicletta ma che hanno bisogno di una spinta, di trovare una meta, o sapere cosa portare con sé.

“Non aspettare. Se si sente questo desiderio e si vuole fare un viaggio in bicicletta, bisogna buttarsi. Io ci ho messo parecchio tempo e una volta che sono partito è stata come una liberazione. Quel momento lo sognavo da tempo e avevo paura di non farcela, di non avere le capacità. Poi quando sono partito tutti quei timori sono completamente svanite.

Quindi anche se poi ci si rende conto che non è effettivamente quello che si pensava, non c’è nessun problema: ci si ferma, però almeno si è arrivati a quel momento.” 

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